Motori

Vorreste un'auto senza volante?

Anche Renault, con il concept EZ-Ultimo, prepara un futuro in cui le auto-robot non avranno il conducente.

di Giuliano Giulianini

Comprereste un'automobile che non prevede il guidatore? Un salottino a guida autonoma che vi sollevi dal faticoso compito di tener d'occhio la strada e dirigere le ruote? Chi ama la sensazione di controllo e libertà che caratterizza da oltre un secolo il rapporto uomo-automobile risponderà di no. Ma chi pensa con sconforto alle due ore di traffico quotidiano, forse potrà trovare sollievo nel sapere che il futuro lavora per lui. L'argomento è quello delle auto a guida autonoma, e lo affrontiamo grazie a un prototipo presentato da Renault al recente Salone di Parigi.
La multinazionale francese va oltre il concetto di auto privata e propone la EZ-Ultimo come modello di auto per la mobilità condivisa. L'intuizione non è sbagliata: vediamo perché partendo da come si presenta. “Mobile lounge”, salotto mobile, è la definizione scelta dalla casa. All'interno infatti non ci sono sedili ma “divani” e “poltrone”. Niente cruscotti e plastiche ma piani di marmo, legno e pellami. Non ci sono portiere anteriori o posteriori, ma un'unica grande apertura, che facilita l'accesso a tutti. Infine, niente finestrini, ma superfici trasparenti che, all'occorrenza, possono essere schermate per mantenere la privacy dell'interno. Lo stesso design della carrozzeria e dell'abitacolo è più ispirato all'architettura di interni che al mondo delle auto: “french style” secondo le intenzioni dei designer.
Questo concept è dichiaratamente una luxury car: non viene proposto all'automobilista medio e neanche al ricco professionista; è un veicolo pensato per gestori di alberghi, compagnie aeree, resort turistici, grandi enti o compagnie, che vogliano facilitare la mobilità dei loro clienti, manager od ospiti. Car service di lusso in cui le ore perse nel traffico delle metropoli, nei trasferimenti hotel-aeroporto, nei tratti di autostrada durante i viaggi di lavoro, possano essere sfruttate per lavorare al computer o al telefono, informarsi o intrattenersi su internet, oppure socializzare come nella hall di un albergo. La EZ-Ultimo è pronta per essere sfruttata on demand “per un'ora o un giorno” come specifica la casa, quindi anche come servizio di car sharing urbano. Un car sharing di alto livello che, visto così, non interessa certamente alla gran parte degli automobilisti.
Ma c'è di più: questo concept fa parte di un trittico. Nei mesi scorsi Renault ha presentato altri due veicoli-robot: EZ-Go e EZ-Pro, anch'essi autonomi, elettrici, pronti ad essere connessi alle autostrade informatiche che caratterizzano già il nostro presente e, probabilmente, saranno incrementate nel prossimo futuro. Il primo è un'auto privata, meno lussuosa, ma anch'essa senza conducente; il secondo è un furgone per la consegna delle merci a medio raggio e nelle città. Target diversi ma stesso concetto di base: la mobilità urbana (principalmente) senza la guida umana. Da non sottovalutare neanche la scelta delle motorizzazioni: 100% elettriche. Senza dubbio il futuro della mobilità privata.
Renault infatti ha annunciato che l'elettrificazione della gamma è già iniziata, con la transizione necessaria dell'opzione ibrida: nel 2020 arriveranno sul mercato europeo le versioni ibride di Clio, Megane e Capture; i modelli più di successo del marchio. Già nel 2019, però, Renault ha in programma di commercializzare un nuovo modello full electric: il K-ZE, un suv che vedrà la luce, e la strada, in Cina prima che altrove. Tanto per capire come evolve il mercato delle auto, e qual è il nuovo orizzonte dell'innovazione tecnologica, il K-ZE sarà anche interamente prodotto e allestito in Cina.
Tornando al concept EZ-Ultimo, ovviamente al momento non si parla di potenza, velocità, consumi (elettrici) o prezzi. Tutto ciò verrà in seguito. Per ora siamo nel campo della filosofia: l'automobile diventerà un'estensione della casa, dell'ufficio, dell'albergo? O resterà quel microcosmo di libertà di movimento, in cui ingranaggi, ruote e motore restano “intimamente” collegati tramite pedali e leve alla persona che li possiede? Il futuro ce lo dirà.