LA VERA STORIA DEL PALETERO AVIA PADDLE
“AVIA Paddle nasce casualmente da un favore che ho fatto al mio amico Massimo Martino. E’ stato grazie a lui che sono entrato nel mondo del Padel, non sapevo neanche cosa fosse. Massimo aveva rotto il suo Paletero e mi chiese di provare a ripararlo sfruttando il mio laboratorio che produce artigianalmente accessori per l’equitazione. Usiamo materiali sintetici molto resistenti e facciamo tutto artigianalmente. Dopo qualche ora lo richiamo e gli dico: ‘Massimo non lo riparo, ma te ne faccio uno nuovo’. Così, dopo averlo studiato nei dettagli, ho iniziato a disegnare un prototipo ricamandoci sopra il suo nome. Non avevo nessuna intenzione di produrre una borsa Avia. Quando gliela consegnai Massimo rimase stupito. E’ bellissima – mi disse – ma come hai fatto? Ogni volta che andava a giocare tutti gli chiedevano informazioni. La borsa piaceva. Il giorno dopo arrivarono dieci ordini diversi e in quel momento mi sono convinto a impegnarmi in questo nuovo business. Conservo ancora quella borsa. E’ la numero 1 di tutta la produzione. Ora abbiamo circa 20 modelli diversi. La storia della nostra azienda è tutta qui.”
Stefano De Santis, presidente di Avia Paddle, è un uomo d’affari ma soprattutto è un creativo che riesce a vedere oltre l’orizzonte. La sua storia ricorda quella degli artigiani pakistani che invece di riparare il pallone da calcio degli ufficiali dell’Impero Britannico di stanza nel loro paese ne fecero uno tutto nuovo.
“A volte esco di casa anche alle 2,00 di notte e vado in laboratorio per disegnare un modello. Se mi viene un’idea devo svilupparla subito. La mia compagna ha pensato che avessi un’amante ma la verità è che sono innamorato di questo lavoro. Tutti i primi pezzi sono prodotti da me. Devo rendermi conto delle difficoltà di produzione e come risolvere i problemi. E’ importante capire anche il tempo che si impiega. Se io ci metto 1 ora ai miei operai chiedo di farla in 50 minuti perché loro sono più bravi di me. Il Paddle ha grandi potenzialità”.
Probabilmente nessun proprietario di azienda si comporta come Stefano De Santis. Un esempio per tutti i suoi dipendenti.