A Prayer Before Dawn
Sopravvivere grazie allo sport
Di Fabio Sieni
La storia vera di Billy Moore sbarca al Festival di Cannes nell'adattamento firmato da Jean-Stéphane Sauvaire. Il racconto della lotta di un uomo in un ambiente ostile, che tramite lo sport riesce a conquistare la libertà e a ritrovare la sua umanità.
La storia
Billy Moore è un tossico che passa le sue giornate in cerca di una nuova dose, calato nell'ambiente della boxe thailandese. E’ egli stesso così la causa dei suoi guai; finisce per essere incarcerato per motivi legati proprio alla droga, iniziando un drammatico percorso di tre anni nel difficile e sporco sistema carcerario thailandese, fatto di ulteriori dipendenze, ma soprattutto di una logica di gang e violenze continue. E, tramite la disciplina della muay thai, Billy intraprende un cammino che lo porta a ricominciare a lottare per un posto nel mondo.
Una vera lotta
Quello che colpisce di più è la crudezza in cui questa storia viene raccontata; è mostratala realtà di una prigione sporca, fatiscente, dove vige la legge del più forte e dove Billy dovrà imparare a superare la sofferenza che gli brucia dentro. Ed è proprio da questa sofferenza che divampa, nelle sequenze di lotta, tutta la furia che appare come mai prima vera e sentita. Il tutto è enfatizzato dal fatto che la maggior parte dei personaggi sono interpretati da veri thaiboxer, che realmente passano la propria vita ad allenarsi e a combattere nei camp in mezzo alla giungla. L’unico vero attore è il protagonista, Joe Cole, già visto nei panni di uno dei fratelli Shelby nella serie tv Peaky Blinders.
Le sensazioni
Senza dubbio, un film difficile da mandare giù, soprattutto per la violenza esasperata. Non siamo dalle parti di Rocky, dove gli incontri erano coreografati in modo da essere spettacolari. Qui la lotta è vera, sporca, cruda e l’accento più che sulla grandiosità è posto sul dolore, sulla fatica, su quell’ultimo momento in cui ci si trova a decidere se arrendersi o trovare forze residue che non si sapeva neanche di avere. E il risultato è un calvario di sofferenza, redenzione e resurrezione tramite uno sport che non fa prigionieri.
Da recuperare
Sempre un carcere e sempre un pugile costretto alla cella. Undisputed è uno di quei film che non possono mancare nella videoteca degli appassionati di boxe. Ving Rhames (il Marcellus Wallace di Pulp Fiction) interpreta George Chambers, campione dei pesi massimi che, condannato per stupro, viene rinchiuso in carcere. E qui si terrà un incontro con il campione della prigione, Monroe Hutchen, interpretato da Wesley Snipes. Una storia forte ma anche divertente, in cui i personaggi sono ben costruiti e in cui gli incontri sono appassionanti e spettacolari. Il personaggio di George Chambers è volutamente ispirato a Mike Tyson. Da recuperare anche i seguiti, Undisputed 2 e 3, che vedono come protagonista l’ormai mitico Yuri Boyka.