Lo sport oltre i "cento anni"

Il Giappone ci insegna molto in questo...

Il mio amico Livio ha 80 anni e ogni giorno viene in palestra e si allena alternando varie discipline. Un giorno remergometro, un giorno bicicletta, un giorno nuoto. È stato nella sua vita sportiva prima giocatore di calcio (tifoso del grande Torino) poi eccellente mezzofondista in atletica, da sempre nuotatore e appassionato di bicicletta (tra i suoi discepoli di oggi un certo Massimiliano Rosolino). Non è raro che, quando si sente particolarmente in forma, faccia una doppia seduta di allenamento, che significa in genere un’ora di bicicletta e 40 minuti di remergometro, oppure nuoto e bici. Nell’ambiente sportivo romano è più conosciuto come “l’americano” il perché…è lungo qui da raccontare, ci torneremo magari in altra occasione. E’ un fenomeno? Diciamo che certamente non è comune fare quello che fa lui con la stessa intensità, direi anche classe, ma il segreto vero di Livio, il principio che molti dovrebbero imparare da lui è la costanza. “Meglio fare poco, secondo i suoi parametri, ma possibilmente tutti i giorni”. E da poco lui rispetta solo un giorno di riposo alla settimana, in genere la domenica (“altrimenti mia moglie chi la sente e poi ci sono pure i figli…”) e in più osserva una dieta ferrea che interrompe solo per le grandi occasioni. Sempre però con un occhio alla bilancia per rimanere nel suo peso forma. Se va sovrappeso recupera nel giro al massimo di due giorni. Ma a frequentare la palestra ci sono altri atleti ultrasettantenni che ancora oggi corrono una mezza maratona a 5’/5’15” al chilometro senza forzare. Potrebbero anche fare una maratona ma preferiscono non esagerare…
Anche qui è la costanza nel tempo che gli consente di mantenere un fisico asciutto e muscoloso, elementi fondamentali per affrontare con una certa serenità l’avanzare degli anni con tutte le sue conseguenze. Molti di loro hanno scoperto da poco la ginnastica yoga, con cui integrano la loro preparazione, e assicurano che i benefici per le articolazioni e la tonicità generale sono stati quasi immediati. Una muscolatura efficiente, per esempio, riduce certamente nelle persone di una certa età il rischio più frequente che è quello delle cadute perlopiù dovute ad una muscolatura debole. Riprendere tonicità ed efficienza dopo una caduta, dai 70 anni in su, è certamente complicato, i tempi di recupero diventano inevitabilmente più lunghi. Secondo il gerontologo giapponese Nobuyoshi Hirose “la fragilità incide in modo significativo sul numero dei decessi: quando compare in conseguenza di una cattiva alimentazione o di mancanza di esercizio fisico, il numero di decessi aumenta”. L’esercizio fisico se fatto con regolarità e senza esagerazioni è fondamentale.

Non che sia l’elisir di lunga vita ma aiuta a vivere meglio. E in fondo la chiave è tutta qui: la famosa qualità della vita. Un’esigenza sempre più sentita nel nostro paese dove gli ultracentenari sono aumentati in maniera esponenziale negli ultimi anni. Si è passati da uno ogni 10mila nel 2002 a tre ogni 10mila nel 2015, in 13 anni sono più che triplicati e oggi sono più di 19mila in totale. È aumentato è anche il numero dei “grandi anziani” (75-84 anni) che sono quasi 5milioni, il 7,8% della popolazione. Ma nella classifica mondiale dei paesi con il maggior numero di ultracentenari al primo posto c’è il Giappone con 65mila tra uomini e donne che hanno brillantemente superato il secolo di vita. E’ uscito da poco in libreria il libro di Junko Takahashi “il segreto della longevità” il metodo giapponese per vivere 100 anni. Una lettura piacevole, un lungo e accurato studio sulla popolazione nipponica ultracentenaria. Diciamo subito che la scrittrice non ha trovato come pensava e sperava un unico denominatore come segreto di lunga vita. Anzi, intervistando vari personaggi di età molto avanzata, ha scoperto che una delle caratteristiche è che ognuno di loro vive secondo le proprie abitudini, i propri istinti. Quindi nessun segreto particolare, ma alla base dello stile di vita di quasi tutti loro c’è certamente l’attività fisica. Intesa in varie maniere. Attività fisica può essere anche semplicemente fare le faccende di casa o curare il giardino, l’orto, camminare o pescare. In linea di massima muoversi. Tra i soggetti intervistati dall’autrice ci sono però anche dei veri e propri fenomeni. Ne cito uno tra tutti. Hidekichi Miyazaki,106 anni, primatista mondiale dei 100 metri piani per la categoria dai 100 ai 104 anni. Il suo tempo 29” 83. Ha vinto anche 32 medaglie d’oro nel lancio del peso nei campionati di categoria in Giappone e Asia. “Da quando ha ottenuto il record mondiale - scrive la Takahashi - il suo sogno è quello di correre con Usain Bolt. Per questo alla fine di ogni gara, l’atleta ultracentenario inscena il famoso gesto del suo idolo”. In Giappone radio e televisione trasmettono, in genere la mattina presto, programmi che insegnano agli anziani come muoversi correttamente per fare attività fisica senza il pericolo di traumi. Ogni anno il terzo lunedì del mese di settembre, quando i giapponesi festeggiano il Giorno del Rispetto verso gli Anziani, il governo regala una tazzina da sakè a tutti coloro che hanno raggiunto i cento anni di età. Fino al 2015 la tazzina era in argento, dopo, visto il moltiplicarsi degli ultracentenari e di conseguenza anche dei costi, si è passati ad un materiale più economico: una lega ricoperta d’argento. Tornando a noi va detto che ancora molta strada c’è da percorrere per far si che sia data la possibilità a tutti gli anziani di praticare attività fisica. Forse bisognerebbe cominciare dagli operatori sanitari. Recenti studi hanno rilevato infatti un interesse insufficiente da parte dei medici rispetto alla pratica dell’attività da parte dei loro assistiti ultra 64enni. Ma aldilà delle buone intenzioni quello che manca sono soprattutto le strutture. Nella recente campagna elettorale abbiamo sentito quasi tutte le forze politiche parlare del benessere degli italiani. Un benessere inteso perlopiù in senso economico e su questo nulla ovviamente da dire. Ma il benessere di una popolazione passa anche se non addirittura prima da quello fisico. Inutile stare qui a dilungarsi sul tema strettamente economico dei costi dell’assistenza sanitaria a molti ben noti. Quello su cui bisognerebbe battersi di più è puntare sulle strutture disponibili a tutti. Attrezzare le aree verdi con palestre all’aperto secondo un disegno di architettura urbana è una delle strade. Facciamo in modo di far vivere in maniere diversa per tutti le aree verdi disponibili in città, nei comuni, al mare, in collina in montagna e ovunque sia possibile. Agevolazioni fiscali per chi produce palestre e attrezzi per gli spazi all’aperto, per chi ci investe nell’interesse della comunità. Ci sono già esempi in varie parti del mondo dove questo è stato fatto e dove si vedono persone di ogni età, compresi gli anziani, che usano le strutture sportive messe a disposizione. Un modo sicuro per incentivare anche i più pigri o almeno chi non può permettersi il costo di una palestra. Sport per tutti insomma ma con giudizio come sostiene il mio amico Livio:” lo sport ad una certa età è come una partita a sette e mezzo, se hai un sette in mano stai, inutile rischiare”.
Non sarà una filosofia orientale ma non fa una piega.