Americas Cup

E’ successo di tutto nella Baia di Hamilton alle isole Bermuda per la prima giornata di regate della 35-esima edizione della Coppa America. Azione, velocità, scontri e sportellate come mai. Viene quasi da stropicciarsi increduli gli occhi a vedere questi mostri a vela che grazie a derive supertecnologiche si alzano magicamente sulle onde del mare – come se prendessero un ascensore - per diventare degli idrovolanti. Il principio è molto semplice: minore è la superficie immersa nell’acqua maggiore è la velocità, quindi i progettisti hanno lavorato su questo concetto con soluzione che fino a qualche anno fa apparivano impossibili. Lo studio e la progettazione di questi catamarani è stato concentrato principalmente su queste particolarissime appendici che escono dagli scafi come coltelli e consentono di raggiungere velocità di circa 80 km.orari. Spettacolo a volte significa anche pericolo come questo contatto - per fortuna senza conseguenze per gli uomini a bordo - tra inglesi e giapponesi nella situazione più classifica di mancata precedenza. Gli inglesi avevano diritto a passare perché con la barca sopravvento che non ha lasciato acqua a quella sottovento. Non è facile gestire a tutta velocità questi complessi catamarani ma anche un profano riesce a comprendere la differente perizia degli equipaggi. Americani e neozelandesi fanno da riferimento assoluto. In una delle regate di apertura si sono affrontati in un primo approccio. New Zealand era davanti ma gli americani li hanno costretti a una penalità