Ciclista, quo vadis?

Torna alla ribalta il dibattito sulla pedonalizzazione della via Appia antica, paradiso archeologico e naturalistico, vessato dal traffico, nonostante i divieti. A maggio l'Appia Day riunirà associazioni e cittadini che chiedono il rispetto delle regole.

di Giuliano Giulianini

“Nonostante sia compresso, automobilizzato, privatizzato, umiliato, rimane sempre uno dei posti più affascinanti del mondo”. Lo scrive Adriano, recensendo il Parco Regionale dell’Appia Antica sulla pagina Facebook ufficiale. “Non do 5 stelle solo perché purtroppo ci passano le auto, però è un sito archeologico sicuramente da visitare e percorrere tutto in bicicletta!” ribadisce Carlo nella stessa sede, puntando il dito su uno dei problemi maggiori del parco: la convivenza difficile, e in alcuni tratti impossibile e seriamente pericolosa, tra pedoni, ciclisti e automobilisti sul selciato di via Appia Antica. 
Il tratto iniziale, da Porta San Sebastiano, passante sotto il viadotto di via Cilicia, fino alla chiesetta del Domine Quo Vadis, è quanto di meno pittoresco possa apparire a un turista, o a un romano che decida di dedicare una domenica mattina alla passeggiata archeologica: “Ignobile inosservanza dei divieti di transito. Specchio fedele del Paese - scrive impietosamente Roberto su TripAdvisor - Chi vuole trovare un'oasi di pace e contemplare resti dell'antica Roma, giri alla larga! Più tranquilla la Cristoforo Colombo”. Eppure le recensioni sulla pagina Facebook sono estremamente positive, con una media di 4,5 stelle su 5; anche il rating di TripAdvisor è alto: il parco ha un certificato di eccellenza, un punteggio medio di 4,5 (sempre su 5) su quasi 6000 recensioni, e occupa il 61° posto (su 1400) nella classifica delle cose da fare a Roma. 
Il problema infatti non è il parco, ma la strada: “Caos assoluto in via Appia Antica dal tratto del ponte di Via Cilicia alla chiesa del Quo Vadis. Altro che zona pedonale, isola verde. Le macchine ce le ritroviamo parcheggiate davanti la porta di casa, pullman fermi ( e molto civilmente, con i motori accesi!!) perché le auto bloccano le vie d'accesso alle loro autorimesse. Forse c'è qualcosa che mi sfugge ma l'Appia Antica non dovrebbe essere altro?”. Patrizia, evidentemente una residente della zona, sempre su Facebook richiama l’attenzione su alcune delle cause del problema. L’Appia antica è utilizzata come normale strada di ingresso al centro dai pendolari durante la settimana lavorativa, con code puntuali la mattina e in serata. Non c’è pace neanche nei fine settimana e nei festivi, perché il traffico è alimentato dai turisti e dagli escursionisti che raggiungono il parco in auto. Siamo fuori da ogni ZTL e, anche se la domenica un’ordinanza del Campidoglio vieterebbe il transito, nessuno osserva la regola… e nessuno la fa rispettare.
Il risultato è che i pedoni camminano addossati alle antiche mura per raggiungere i varchi del parco, le chiese e i monumenti che costellano l’Appia; i ciclisti condividono la carreggiata con i veicoli a motore. Tutti affidandosi alle capacità di guida degli automobilisti per la propria incolumità. Pochi i marciapiedi, inesistenti le corsie ciclabili.
Si parla da anni di pedonalizzare completamente l’Appia Antica: rendere questa strada unica un museo a cielo aperto, riservato a turisti, cicloamatori, appassionati di archeologia e amanti della campagna romana che si apre verso i castelli. E sono tanti: “La sola cosa che si viene a cercare qui è' l'atmosfera del passato, se ti rubano quella non resta niente - ha scritto amaramente Grazia su TripAdvisor, commentando una sua passeggiata mentre la svolgeva - I prepotenti e gli ignoranti distruggono tutto. Ora siamo arrivati alla tomba di Seneca. Forse ci conviene anche a noi bere una coppa di veleno e farla finita con questo paese di ignoranti.”.
La speranza di una soluzione ai problemi però è viva. Le associazioni di ciclisti sono mobilitate. Un anno fa Salvaiciclisti ha occupato simbolicamente l’inizio della consolare, a Porta San Sebastiano, deviando il traffico domenicale come vorrebbe l’ordinanza. L’associazione VeloLove ha lanciato una petizione online, diretta al sindaco Raggi, per la totale pedonalizzazione della strada. Finora sono state raccolte quasi 7000 firme, a sole 500 dall’obiettivo prefissato.
Quando si parla di pedonalizzazione o limiti alla circolazione e sosta i residenti fanno sentire le loro proteste, ipotizzando la "morte civile" e l'abbandono della strada. Stessa opposizione da parte della maggior parte degli esercenti dell'Appia Antica, essenzialmente ristoratori e location di prestigio per cerimonie, mete di gran parte degli automobilisti nei giorni di festa: tipici siparietti locali, in primavera, i cortei di auto che sfilano verso le numerose ville che ospitano i banchetti matrimoniali. La soluzione più equa dovrebbe essere un regolamento che permette l'ingresso all'Appia dalla traversa più vicina al civico di destinazione. Questo regolamento al momento non esiste e il risultato si vede, non solo la domenica o nei giorni festivi, ma anche il sabato sera, soprattutto a maggio, il mese dei matrimoni e delle comunioni..
La pedonalizzazione integrale, soprattutto nel primo tratto, pavimentato a sampietrini, da Porta San Sebastiano al Circo di Massenzio, appare difficile da realizzare. Su una posizione di compromesso è schierata la dirigenza del Parco Regionale dell’Appia Antica, di cui abbiamo raccolto le proposte: piccoli interventi che risolverebbero in buona parte la situazione. In generale si mira a limitare il traffico veicolare con l’istituzione di sensi unici nei tratti più pericolosi; limitando a 30km/h la velocità massima; istituire una ZTL, almeno la domenica, che lasci passare il traffico locale di operatori commerciali e residenti, ma elimini il traffico di transito dalla periferia al centro e viceversa; investire su un trasporto pubblico e privato leggero, fatto di piccole navette che passino con frequenza; e convincere gli operatori commerciali che la regolamentazione sarebbe un’opportunità e non un danno. .
Un incontro con l’attuale Giunta capitolina si è svolto in agosto ma da allora, ci confermano dai vertici del Parco “Continuiamo a scrivere lettere e restare in attesa.” A marzo verrà nominato il direttore del neonato Parco Archeologico dell’Appia Antica; “La speranza - ci fa sapere Alma Rossi, la direttrice di quello già esistente, regionale, a vocazione naturalistica - è che questa sia un’opportunità perché il parco nasce per valorizzare i tesori dell’Appia.”.
Intanto però la domenica, soprattutto nella bella stagione, regna il caos: nel tratto più monumentale, tra il Circo di Massenzio e la tomba di Cecilia Metella, dove in teoria vigono i divieti di transito e di sosta, gli automobilisti in realtà circolano liberamente e parcheggiano ovunque, fino all’assurdo di quanti, per evitare il traffico di via Appia Pignatelli nelle ore di punta, imboccano l’Appia Antica contromano passando sopra il basolato antico. Basolato, non sampietrini: il simbolo stesso della regina viarum e dell’operosità degli antichi. .
A marzo verrà nominato il direttore del neonato Parco Archeologico dell’Appia Antica; “La speranza - ci fa sapere Alma Rossi, la direttrice di quello già esistente, regionale, a vocazione naturalistica - è che questa sia un’opportunità perché il parco nasce per valorizzare i tesori dell’Appia.”.
Anche le bici però devono rispettare il basolato e i pedoni. “Non deve diventare un velodromo. Su questo argomento siamo d’accordo con la Sovrintendenza - sottolineano dalla direzione del Parco - Sul basolato si deve scendere dalla bici e spingerla a mano: Non è una pista ciclabile ma un monumento fruibile anche in bicicletta”. Il prossimo momento di confronto ci sarà il 14 maggio, seconda edizione dell’Appia Day. Associazioni organizzatrici ed ente parco stanno cercando di ottenere dal Comune la collaborazione necessaria per pedonalizzare la strada almeno dalle 9 alle 18. La via Appia è lì da circa ventitré secoli, c’è da pensare che rivedrà, prima o poi, tempi migliori. I ciclisti, e gli amanti delle passeggiate di oggi hanno orizzonti più limitati, e si augurano soluzioni a breve termine.