Pedalare con la Luna

Un gruppo di amanti delle due ruote, da tre anni anima un appuntamento di ciclismo urbano che ha del surreale.

di Giuliano Giulianini

Verso la fine di aprile dello scorso anno, chi scrive si trovava al galoppatoio di Villa Borghese per seguire il Concerto per la Terra. All'improvviso, dal nulla, sono comparse un centinaio di biciclette che hanno silenziosamente invaso il prato del parco. Erano parte dei partecipanti alla "Pedalata di Luna piena", che si concedevano una birra al chiosco li presente. Un appuntamento che non ha bisogno di eventi social (sebbene esistano ovviamente) o notifiche preimpostate per essere ricordato: basta alzare gli occhi dopo il tramonto o, al massimo, per essere sicuri, consultare un calendario lunare: nel 2017 il 12 gennaio, 11 febbraio, 12 marzo, 11 aprile... e così via finché la luna continuerà il suo ciclo di 29 giorni come fa da millenni. La partecipazione è gratuita e tutti sono bene accetti: ciclisti professionisti e dilettanti, famiglie, giovani, anziani... basta avere due ruote, dei pedali e la voglia di esplorare la città a un ritmo "umano".
La prima edizione della pedalata notturna a Roma risale al luglio 2013. L'idea venne ad un gruppo di ciclisti grazie al racconto dell'esperienza di un'amica di Buonos Aires. Nella metropoli argentina pare si organizzino ogni mese due criticalmass, le grandi adunate di ciclisti che "invadono" le strade, anche per sensibilizzare l'opinione pubblica a favore di una mobilità urbana meno in mano alle automobili. Uno di questi eventi è notturno, e la naturale conseguenza della chiacchierata fu: perché non fare qualcosa di simile a Roma? La prima pedalata con la luna piena capitolina fu organizzata quasi per scherzo, ma radunò un centinaio di ciclisti a piazza del Popolo, poi il gruppone si diresse verso Prati. Il rendez-vous era particolarmente adatto, visto che a distanza di oltre tre anni le biciclettate prendono ancora il via dalla celebre piazza barocca, anche grazie alla vicinanza con la stazione della metropolitana di piazzale Flaminio.
Da lì le escursioni urbane possono svilupparsi in varie direzioni: la seconda occasione, a fine estate 2013, portò i lunatici verso il gazometro per una meritata pausa birra. Di solito l'appuntamento di queste pedalate è fissato per le 20; tra le chiacchiera, le spiegazioni del tragitto e l'attesa dei ritardatari, si parte verso le 21. La gita dura almeno un paio d'ore e il punto d'arrivo è stabilito presso una stazione della metropolitana, quando non nella stessa piazza del Popolo. Uno degli ultimi itinerari ha portato i partecipanti lungo via del Corso, verso il Colosseo, via Labicana e San Giovanni; poi verso la stazione Termini e piazza della Repubblica, in direzione di Corso d'Italia e Porta Pia, per finire, attraversando Villa Borghese, di nuovo a piazza del Popolo. Il limite temporale è di solito stabilito alle 23.30, quando il servizio della metropolitana termina. Questo impedimento salta naturalmente quando il plenilunio capita di sabato sera e l'orario delle linee sotterranee viene prolungato oltre la mezzanotte.
Nel luglio del 2016, il terzo anniversario della prima luna piena a pedali, è stato festeggiato da 6-700 ciclisti, prova evidente che il passaparola e la passione per le due ruote possono più di tanti proclami: "Non è facile gestire un così grande numero di persone - ci ha raccontato Marco, uno degli organizzatori della prima ora - Il problema maggiore è rappresentato dal traffico, ma l'ora tarda ci favorisce in questo senso".

Ci sono stati problemi di convivenza con gli automobilisti?
"No, la nostra è una "massa" pacifica e sorridente. Di solito dalle auto ci salutano."
Anche la comunità creata su facebook, appare gioiosa e serena, a differenza di altri forum di ciclisti urbani che spesso si perdono in polemiche e divergenze. La pagina facebook.com/pedalatadilunapienaroma tiene insieme i tanti appassionati (4800 circa) e detta i tempi delle adunate, seguendo ovviamente il calendario lunare. C'è stata una sola deroga finora: la pedalata di luna nuova, per una volta, organizzata nel maggio del 2016 per far partecipare la Capitale all'European Cycling Challenge (www.cyclingchallenge.eu), una competizione tra città del vecchio continente per contare i ciclisti urbani e quantificare in km la passione degli europei per i pedali. Roma, grazie anche a gruppi come questo, è nella top ten delle città ciclabili, anche se la classifica scende se si tiene conto del numero di abitanti.
Qual è lo scopo di tutto questo? Pungolare gli urbanisti per una migliore ciclabilità? Chiedere al governo incentivi alla sostenibilità? Ricordare al Sindaco di turno che a Roma ci sono anche i ciclisti?
"Rendere Roma ciclabile - conclude Marco - Per ottenerlo l'unico metodo è pedalare, e non attendere decisioni o regali dall'alto".
Oppure è semplicemente il piacere di pedalare in compagnia e conoscere gente, come dimostra l'appello di un certo Flavio postato sulla pagina facebook dopo la pedalata di ottobre: "AAA cercasi ragazza presente ieri sera alla pedalata: alta capelli castani e lunghissimi vestita jeans e giacca nera con bici stile graziella. Ps: ero il tizio con il casco arancione..."
Come cantava Gianni Togni: "Luna tu parli solamente a chi e' innamorato / chissà quante canzoni ti hanno già dedicato".