
AGLI ARCHIVI IL MIGLIOR LEMON BOWL DI SEMPRE
Lì dove i grandi del tennis hanno scritto pagine indelebili si è conclusa la 41ª edizione del Lemon Bowl Work 365 Sporfie. Il Foro Italico, cornice di imprese sportive, ha ospitato non solo l'intera manifestazione ma anche le sei finali della prestigiosa rassegna nazionale a partecipazione straniera dedicata alle categorie under 10, 12 e 14. Per l’occasione, anche il Pietrangeli ha aperto le porte ai ragazzi, diventando palcoscenico di gesti tecnici spettacolari ed emozioni intense. Nello specifico sono stati il britannico Matyas Oprchal, campione under 12, e la siciliana Nicoletta Cavaleri, campionessa under 14, a vincere i due match andati in scena in uno degli stadi più belli al mondo. Il tennis romano festeggia con la vittoria di Tommaso Maria Salvatori del Circolo Tennis Emilia de Vialar, che ha conquistato il titolo under 10 al termine di una finale thriller vinta 6-3 4-6 10/8 contro il rumeno Matei Petre. Gli altri vincitori della 41ª edizione sono la russa Veronika Baburina (under 10), Sofia Foggia (under 12) e Diego Tarlazzi (under 14). Con 1.362 partecipanti e oltre 1.000 partite disputate, il Lemon Bowl si è concluso con una cerimonia di premiazione all'altezza della tradizione. Sul Pietrangeli, tra i sorrisi e gli applausi, erano presenti Paolo Verna, direttore del torneo, e Tato Pedà, team manager. Al loro fianco, Michelangelo dell’Edera, direttore dell’Istituto di Formazione Roberto Lombardi e team manager della nazionale di Davis; Giorgio Di Palermo, presidente del comitato regionale Lazio della FITP, e Stefania Macrini, responsabile della direzione sportiva del Foro Italico.
Roma sorride con il piccolo Salvatori
Dopo Samuel Tigani e Alessandro Romani, per il terzo anno consecutivo il trofeo dell’under 10 maschile resta nella capitale. Tommaso Maria Salvatori, del Circolo Tennis Emilia de Vialar, si è aggiudicato il match più intenso della giornata di finali, battendo il rumeno Matei Petre per 6-3 4-6 10/8. “Ho affrontato un rivale davvero forte, ma ho saputo gestire davvero bene il match tie-break – le parole di Salvatori, che ha potuto contare sul tifo dei tantissimi compagni di tennis accorsi al Foro Italico –. Non mi aspettavo di vincere il Lemon Bowl e riuscirci qui dove giocano i professionisti è ancora più bello. Ho iniziato a giocare a tennis a sei anni seguendo le orme di mia sorella, adesso sogno un giorno di poter vincere gli Internazionali d’Italia”. Il livello tecnico non è stato da meno nell’under 10 femminile, vinto dalla russa Veronika Baburina; figlia di Egor Baburin, ex portiere dello Zenit San Pietroburgo. Baburina si è imposta nella finale contro la serba Laura Adamovic per 6-1 6-3. Nel corso della propria settimana capitolina, la famiglia ha assistito anche al derby tra Roma e Lazio. Il papà della piccola atleta è stato compagno di squadra di Leandro Paredes ed Eldor Shomurodov, attuali giallorossi.
La soddisfazione della macchina organizzativa
Nel corso della premiazione Paolo Verna, direttore della prestigiosa manifestazione, ha fatto fatica a nascondere le proprie emozioni: “Dopo 41 anni di Lemon Bowl abbiamo coronato il sogno di far giocare i ragazzi nel tempio del tennis italiano. Il livello in campo è stato altissimo, questo anche grazie al lavoro di Tato Pedà che ha portato le qualificazioni in giro per il mondo. Non è stato da meno l’apporto di Adrian Nitu e del title sponsor Work 365, artefice del gestionale che ci ha permesso di seguire tutti i match in diretta e di mettere ogni info a disposizione di partecipanti e appassionati”.