L'Italia tra le grandi della Pallamano.

Gli Azzurri, dopo 27 anni, si qualificano per i Mondiali

 

La pallamano italiana è tornata ad affacciarsi sul balcone del mondo. Sono settimane intense, mesi forsennati, come forse mai prima d’ora, quelli che la FIGH vive e sta affrontando. ‘Effervescenza’ è la parola che accompagna il movimento in particolare dal 12 maggio scorso, giorno in cui a Podgorica, capitale del Montenegro, la Nazionale centrava una qualificazione ai Campionati Mondiali che le mancava dal 1997 e che dal 14 gennaio prossimo la vedrà protagonista a Herning, in Danimarca. Due vittorie, a Conversano nell’andata in casa e poi al Morača Sport Center di Podgorica, uno di quei campi dove fino a poco tempo fa sarebbe stato impensabile fare risultato, hanno riportato l’Italia tra le grandi del pianeta. E pensare che tutto è avvenuto in uno dei momenti più difficili e più complicati nella storia della Federhandball, passando attraverso un semestre di commissariamento – che però, come in una bolla incantata, ha regalato al movimento la storica qualificazione – necessario per accompagnare il Movimento al 16 giugno, giorno dell’Assemblea che, al Salone d’Onore del CONI, ha eletto Stefano Podini come neo Presidente federale.

Tante cose in poco tempo, per un movimento che ha fame di crescere, di correre al passo e al ritmo delle grandi d’Europa, in uno sport dove il Vecchio Continente è padrone assoluto con la quasi totalità delle medaglie olimpiche e mondiali conquistate al maschile come al femminile. Un momento d’oro che, ad onore di cronaca, prosegue per la Nazionale guidata dal Direttore Tecnico Riccardo Trillini. Sì, perché il calendario internazionale non si ferma ed ha chiamato gli azzurri alla prova delle qualificazioni agli Europei 2026. Due partite nel novembre scorso e altre due grandi prove: sconfitta di misura, che grida vendetta sul campo della Spagna bronzo olimpico (31-30) e vittoria dal peso specifico inestimabile, con lo stesso risultato, il 10 novembre contro la Serbia a Fasano. Come a volere lanciare un messaggio chiaro all’Europa: ci siamo anche noi e ai Mondiali non saremo una comparsa. «Sono due risultati che confermano la crescita, divenuta ormai strutturale, della nostra Nazionale» conferma il Presidente federale Stefano Podini. «Mettere in fila una serie di risultati di questo tenore, dalle vittorie contro Turchia, Belgio e Montenegro nelle qualificazioni mondiali – continua – per arrivare alle due partite contro Spagna e Serbia del mese scorso, è la raffigurazione del salto in avanti compiuto dai nostri giocatori e dal nostro staff. Non è qualcosa di episodico: l’Italia sa giocare a pallamano, può misurarsi con le più forti squadre europee e non».

Riccardo Trillini, alla direzione tecnica della Nazionale dal 2017, ha condotto nel tempo l’evoluzione anagrafica e tecnica di una squadra che oggi, nonostante la giovane età dei suoi atleti, la stragrande maggioranza nati dopo il 2000, ha una identità ben precisa e una vocazione verso un gioco veloce e spregiudicato. «I risultati che sono arrivati – commenta proprio Trillini – hanno contribuito a certificare la progressione di questa squadra e gli effetti del lavoro che abbiamo impostato negli anni. Non sono risultati casuali perché quando una squadra vince cinque partite consecutive, come abbiamo fatto noi nelle qualificazioni ai Mondiali, significa che c’è una base, una consapevolezza crescente della propria forza. Ora non dobbiamo montarci la testa. Non è scontato vincere partite come abbiamo fatto contro la Serbia. Potranno esserci prestazioni sottotono, com’è normale che sia, ma siamo consapevoli di non poterci più nascondere perché la serie di risultati positivi (sei vittorie nelle ultime otto partite ndr) è lì ed è una realtà». Tra gli atleti più rappresentativi certamente il capitano Andrea Parisini, il portiere Domenico Ebner e il centrale Simone Mengon, il primo proveniente dalla Starligue francese e gli altri due punti fermi nella Bundesliga tedesca. «Parliamo dei campionati migliori al mondo per tasso tecnico, organizzazione e presenze sugli spalti – spiega nuovamente il Presidente Podini – e il fatto che tanti nostri atleti siano protagonisti in queste leghe, alle quali aggiungo anche l’Asobal in Spagna, spiega l’accrescimento di considerazione che il nostro sport sta vivendo». Il capitolo dei Campionati Mondiali si aprirà il 14 gennaio, quando all’Jskye Bank Boxen di Herning – impianto da oltre 12.500 posti – gli azzurri affronteranno la Tunisia. A seguire, due giorni dopo, sfida lanciata all’Algeria per chiudere poi il 18 gennaio con la super sfida contro la Danimarca, tre volte campionessa iridata (2019, 2021 e 2023) e oro olimpico ai Giochi di Parigi 2024. «Parliamo di un girone – dice il Presidente federale – con tre posti utili per qualificarsi al secondo turno. Non esagero, allora, se affermo che, riuscendo a confermare il livello delle nostre ultime prestazioni, possiamo ambire ad andare avanti nel torneo fino al main round. Sarebbe qualcosa di incredibile e storico, mai avvenuto nemmeno nell’unica e altra partecipazione della nostra Nazionale, a Kumamoto nel 1997.

Gli scaramantici incrociano le dita, io dico che questa Italia è forte e può farcela». La partecipazione ai Mondiali aprirà una finestra di visibilità importante su un movimento che vede avanti a sé un’occasione da cogliere, un treno su cui salire per aumentare il numero dei suoi tesserati – ad oggi sono 22mila per circa 250 società attive in tutta Italia – e aumentare il suo appeal. Ancora il Presidente Podini: «Come spesso accade, i risultati della Nazionale possono essere e sono l’elemento trainante del miglioramento complessivo. Come Federazione, attraverso la nuova Governance che ho l’onore di guidare, il lavoro da fare in questo senso si è moltiplicato perché siamo di fronte a sfide che mai prima d’ora avevamo potuto affrontare. L’impulso che stiamo dando si dirige in molteplici direzioni: da una parte stiamo dando una spinta commerciale, cercando di coinvolgere nuovi sponsor, realtà imprenditoriali intenzionate a credere e ad investire nelle possibilità legate alla pallamano italiana». «Internamente – continua – in pochi mesi abbiamo attivato le leghe, quella maschile (LipAm ndr) già operativa e quella femminile in via di costituzione, con le quali sviluppare in maniera congiunta un piano di visibilità che riguardi i campionati nazionali, la Serie A Gold e la Serie A1. Un’importante spinta propulsiva, inoltre, sta riguardando il settore del beach handball, della Nazionale femminile, che con il nuovo staff ha centrato subito l’accesso al secondo turno di qualificazione ai Mondiali, e ancora il versante della ricerca e selezione dei talenti su tutto il territoriale nazionale. Stiamo lavorando in tutte le direzioni, concertando i nostri passi con i nostri stakeholders istituzionali, il Ministro dello Sport e dei Giovani, Sport e Salute e il CONI, al fine di rendere la pallamano sempre più attrattiva sia agli occhi di chi la guarda, anche grazie a partnership importanti come quella con Sky Sport, che agli occhi di chi la pratica e di chi sceglierà di praticarla». Il tour-de-force è appena iniziato. La pallamano italiana finalmente sogna in grande.