Adriano Paolucci l’uomo delle tre Roma

A 40 anni ha accettato una nuova sfida. Adriano Paolucci, alzatore, romano doc, ha deciso di scendere in campo e mettersi di nuovo in discussione con la maglia della Roma Volley. Ha girato l’Italia in lungo e in largo, oltre 20 anni sui campi di Superlega e serie A2, un’istituzione nel mondo della pallavolo romana e nazionale. Grande talento e “mani d’oro”, Adriano ha avuto nella sua carriera un’escalation non indifferente, giocando con le più grandi squadre del panorama italiano, ma ciò che lo contraddistingue è il fatto di aver giocato nelle tre società di Roma di alto livello, l’unico giocatore ad aver indossato la maglia della Auselda, poi Piaggio Roma, tricolore nel 2000, della M.Roma e ora della Roma Volley. 

Come è arrivata la chiamata del presidente Antonello Barani?
“Mi stavo già allenando con questa squadra, poi per un incidente capitato a Joel Bacci mi è stata fatta una proposta che non ho potuto rifiutare. Da romano sono orgoglioso di far parte di questa squadra e questa società, c’è molta voglia nell’ambiente di far bene ed emergere”. 

Dopo un periodo di infortuni ti sei rimesso sulla giusta carreggiata
“Diciamo che gli anni si cominciano a far sentire (ride). A Lamezia in trasferta è iniziata questa avventura con la prima vittoria, poi in casa nel girone di ritorno abbiamo cambiato passo, ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti ciò che non andava. E da lì abbiamo iniziato a carburare”.

Sono arrivate cinque vittorie consecutive in casa
“Non male, peccato solo di aver impiegato un girone intero per adattarci a questo livello, molti ragazzi sono alla prima esperienza in A2. E il passaggio dalla serie B è notevole. Ci aspetta un finale di stagione molto interessante”.

Come giudichi finora il cammino della Roma Volley?
“Sono fortemente convinto che la classifica non sia giusta e non rispecchi il valore di questa squadra che ha dei mezzi importanti e delle qualità. Sono altrettanto certo che il lavoro in palestra sia buono, stiamo migliorando molto e il successo ci dà grande energia. I ragazzi si impegnano tanto e ci stanno dando dentro in ogni allenamento”. 

Che rapporto hai con i tuoi compagni
“Mi sto divertendo molto, il gruppo è in linea con altre mie passate esperienze, forse rispetto ad altre realtà questo è un gruppo molto umile, dove tutti cercano di fare il possibile, non ci sono prime donne, ci si aiuta molto e questo fa bene all’ambiente”.

Poi c’è qualcuno che fa sempre gli scherzi
“Ma devo dire più di uno, da questo punto di vista i mattacchioni sono diversi, ma fa bene allo spirito. Bisogna credere in questo gruppo bellissimo e in questa squadra”. 

Si parla molto a Roma di progetto
“A Roma c’è voglia di grande pallavolo, lo vediamo da come risponde la gente e dall’entusiasmo della società, il progetto è ambizioso e serio. Per un romano giocare a Roma è il massimo, purtroppo non l’ho sempre potuto fare”.

Che idea hai del pubblico di Roma?
“Il pubblico della pallavolo è di spettatori e non di tifosi, poi ci sono i supporter che si sgolano e si fanno sentire con i tamburi. A Roma quando la squadra vince ti segue. A parte qualche piazza storica di Superlega, dove c’è un tifo più organizzato, le altre realtà si assomigliano”.

Lo scudetto nel 2000 è stata la tua più bella soddisfazione?
Nel 2000 non l’ho vissuta da protagonista, ero troppo giovane, in campo c’era gente del calibro di Tofoli, Bracci, etc.. ma la soddisfazione più bella è stata la finale raggiunta con Perugia e anche aver fatto parte del gruppo azzurro con Berruto sulla panchina.

Sei l’unico ad aver vestito le tre maglie di Roma. 
Per me è una grande soddisfazione e anche un onore. Continuo a giocare perché ancora ho stimoli e vedo che, salute permettendo, noi 40enne possiamo ancora dire la nostra.

Come sarà il tuo futuro quando smetterai?
La pallavolo per me è ancora dipendenza, la partita della domenica mi dà tanta adrenalina. Sto lavorando a progetti paralleli, ancora non lo so. Non mi vedo come allenatore”.

LA SCHEDA 
Adriano Paolucci è nato a Roma l'11 febbraio 1979, da venti anni sui campi di A1 e A2, ha girato lo Stivale in lungo e largo. La sua è stata un’escalation graduale e costante, dai tempi della Roma Vbc, con cui ha vinto uno scudetto giovanile insieme ad altri due talenti come Saraceni e Morosetti, passando per l’Auselda, Piaggio e Roma Volley. Fa il suo esordio da professionista nella stagione 1997-98, quando viene promosso in prima squadra e debutta in Serie A1: resta nel club capitolino per cinque stagioni, fino al suo scioglimento nel 2002, vincendo nella stagione 1999-00 lo scudetto e la Coppa CEV. Nel campionato 2002-03 passa all'API Pallavolo Verona, ma lascia il club dopo pochi mesi, terminando la stagione con la Pallavolo Reima Crema, in Serie A2. Continua a giocare dal 2003-04 al 2005-06 nel campionato cadetto per il Salento d'Amare Taviano, vincendo una Coppa Italia di Serie A2. Nelle tre stagioni successive cambia altrettante volte club, giocando nell'ordine per la Marconi Volley Spoleto, la Materdomini Volley di Castellana Grotte e il Top Team Volley Mantova. Nel campionato 2009-10 viene ingaggiato dalla M. Roma Volley, vincendo la seconda Coppa Italia di Serie A2 della sua carriera ed ottenendo la promozione nella massima serie; continua poi a giocare per il club fino alla sua scomparsa, al termine del campionato 2011-12. Nella stagione 2012-13 torna a giocare in Serie A2, firmando per l'Argos Volley di Sora, mentre nella stagione successiva è ancora una volta nella massima serie con la Sir Safety Umbria Volley di Perugia, dove resta per due annate prima di passare, per il campionato 2015-16 al Junior Volley Civita Castellana, nel campionato cadetto. Nella stagione 2016-17 veste la maglia del BluVolley Verona, in Serie A1. Da quest'anno veste la maglia giallorossa della Roma Volley.