L’EPICA DEL RACCONTO

L’International Regatta Centre... lo stadio del canottaggio alle Olimpiadi di Sidney del 2000, era lontano dal centro dove la RAI trasmetteva i giochi, ma la voce di Giampiero Galeazzi arrivava forte, appassionata, struggente nei toni, come fosse lì dietro.

A cura di Eugenio De Paoli

Una sferzata di energia per chi era nello studio alle prime ore del mattino, e per chi seguiva da casa nelle ore della notte.
Rimane nei ricordi la telecronaca dell’oro azzurro del quattro di coppia:Abbagnale,Sartori,Galtarossa ,Raineri.
“i quattro cavalieri delle acque” nella epica telecronaca di Galeazzi(al secolo Bisteccone).
Con un tocco di classe che solo lui poteva cogliere nel momento del trionfo:”Sta volando anche un’anatra sulla prua azzurra”.
Rimarrà l’anatra più famosa dei giochi Olimpici di Sidney.
La telecronaca di Bisteccone era un crescendo che ti lasciava senza fiato, quasi in apnea fino alla fine.
Lui , da ex canottiere, ti faceva salire in barca, il tono e l’enfasi saliva con il salire dei colpi in acqua, metro dopo metro soffrivi con lui e con i ragazzi per quel “punta a punta” mozzafiato.
Con l’avvicinarsi del traguardo il suo tono saliva caldo, competente appassionato.
In regia e,immagino a casa, tutti dritti prima sulla sedia poi in piedi verso il finale di una medaglia d’oro che nessuno come lui sapeva raccontare.
Il canottaggio italiano deve tantissimo a Bisteccone, le imprese degli Abbagnale, con a lui, ebbero certamente una rilevanza diversa grazie alle telecronache di un professionista unico e irripetibile nel suo genere.
Chiedere agli Abbagnale stessi per credere.
Con lui anche Peppiniello Di Capua( il timoniere) divenne un personaggio di un’epopea scritta e raccontata da chi quell’epopea seppe rendere unica, per tanti anni ancora.
Difficile scindere l’impresa dal commento.
Delle ragazze della pallavolo femminile è stato detto quasi tutto.
Sintetizzando è uno di quei casi(sempre più numerosi) in cui le donne sono un passo avanti agli uomini.
Loro erano andate in Giappone con l’idea di una tappa di avvicinamento alle Olimpiadi di Tokio e sono arrivate ad un passo da un’oro clamoroso ,sedici anni dopo l’ultimo trionfo , quello del 2002 quando la nazionale di Marco Bonitta vinse il primo storico titolo contro gli Stati Uniti.
In Giappone venivano dopo la delusione della nazionale azzurra maschile che si era persa dopo una prima fase quasi trionfale.
E così adesso mentre per gli uomini il prossimo traguardo è la qualificazione per le Olimpiadi del 2020 , per le donne il prossimo traguardo è vincerle quelle Olimpiadi.
Non è differenza da poco.
Del resto considerando l’età media delle nostre pallavoliste, poco più di 23 anni, il futuro non può che essere roseo.
A rendere indimenticabile la cavalcata delle azzurre ha certamente contribuito anche il commento tecnico di Andrea Lucchetta.
Il Galeazzi 2.0
Quel Lucchetta, che mentre Bisteccone commentava i giochi del 2000 , nello stesso anno decideva di smettere con il campo.
Più di una coincidenza.
Del resto è lo stesso Lucchetta ad aver dichiarato che tra i suoi modelli c’è anche Bisteccone che “ per quanto enfatizzasse e proprio grazie alla sua enfasi ha creato delle icone e uno stile”.
Andrea è certamente il più “social” dei cronisti in circolazione.
Con una peculiarità : del linguaggio dei social è stato il precursore, le sue metafore,il suo modo unico di raccontare la pallavolo nasce prima e si consacra negli anni.
Come Galeazzi e, per titoli sportivi, più di Galeazzi, lui è stato prima di tutto un grandissimo della pallavolo, uno di quella “generazione di fenomeni” che tutto riuscì a vincere nella storia tranne un’Olimpiade.
Solo dall’esperienza del campo , come lui stesso dichiara “ puoi far vivere le sensazioni ,le emozioni, quella scarica di adrenalina che deve essere costante e tale da poter essere trasferita ai telespettatori .Il commento tecnico deve essere preciso e dare ritmo alla cronaca. Liberi di enfatizzare per rendere la pallavolo alla portata di tutti”.
In questo bravo anche il telecronista di Raisport Maurizio Colantoni, che ha l’intelligenza di seguire a lato ,lasciando a Lucchetta gli spazi per andare sempre a “punto”.
Un binomio perfetto.
Ecco uno stralcio di quelle frasi di Lucchetta diventate subito virali;
“Su le mani dai divani ,su le mani per Osmany”
“L’attacco dello Zar non si vede neanche con il VAR”.
“Palloni puffettosi”
Coperture flipperose”.
E tante altre.
Ma come lui stesso sottolinea “lo spettacolo è sempre quello in campo,non il mio”
Sa benissimo Lucky Lucchetta che attrici principali nel caso specifico sono le ragazze azzurre e lui ha il compito di spiegare in alcune fase, di enfatizzare in altre quello che loro trasmettono sul campo.
E lo trasmettono talmente bene che nella finale si sono raggiunte punte di audience di oltre 8 milioni di spettatori, considerando l’ora di tarda mattinata ,un risultato da far impallidire anche il calcio.
Una buona telecronaca non fa risultato ma il risultato può trovare e trova la sua epica nel racconto.
E il successo di Lucchetta è confermato giorno dopo giorno dal continuo rimbalzo su tutti i siti on line e non solo.
Le imprese della Egonu e compagne trovano la loro consacrazione nel racconto.
Un altro binomio prefetto.
Come quello di Galeazzi con il canottaggio.
La pallavolo ha trovato il suo “Omero”.
Tanto che qualcuno alla fine, trascinato nei racconti, ha scritto: “Andrea commentami la vita”.