10 COSE CHE NON SAI DI ENRICO BRIGNANO
di Elena Oddino
Con la sua simpatia, la sua mimica, e la comicità travolgente farebbe ridere chiunque, anche i più musoni. Enrico Brignano, da vero romano doc, l'umorismo lo ha nel sangue e le battute gli vengono spontanee, quasi come respirare. Comico, cabarettista, showman, attore di cinema e di teatro, regista. In 30 anni di carriera Enrico ha fatto di tutto, e sempre colpendo nel segno. Lui si considera un figlio artisticamente cresciuto da Gigi Proietti, che considera suo mentore e suo maestro, e al quale nei suoi spettacoli non dimentica mai di mandare un pensiero. Anche ora che ha portato al teatro Sistina "I 7 Re di Roma", lo spettacolo che Proietti lì interpretò 35 anni fa. Perchè Brignano è un re di Roma, conosce vizi e virtù della sua città, la ama ma non manca di bacchettarla e prenderla in giro. Volete conoscere meglio il comico romano? Ecco 10 cose che di Brignano certo non sapete.
1 - Origini – Enrico è nato a Roma il 18 maggio 1966 sotto il segno del Toro,nella zona di Dragona. Il padre Antonino era nato in Tunisia ma aveva origini siciliane, la madre Anna, invece, è di Palombaro, in provincia di Chieti. L' infanzia la passa a Dragona, periferia sud di Roma, “una ridente borgata tutta abusiva e non contemplata dal piano regolatore”, ha detto scherzando sulle sue origini Brignano. “Affacciata su una bella marana, affluente del Tevere, con certe zanzare da tre etti, tre etti e mezzo, che decollano verticalmente”.
"Ho cominciato ad accumulare roba da dire sin da piccolo”, dice Enrico, “quando la mia voglia di divertire si scontrava con la fretta dei miei genitori per farmi diventare grande e trovarmi un posto fisso. Pulivo le verdure, spostavo le cassette, facevo di tutto..” . Le prime prove da attore le ha fatte sui mezzi pubblici. “Sul mitico trenino Roma-Lido che prendevo ogni giorno per andare a scuola”, ha raccontato. “Studiavo da tecnico di industrie meccaniche perché, come diceva mio padre “un pezzo di carta ce vò, quanno è là... ehè...” E tra una fermata e l’altra facevo le imitazioni.. Corrado, Mike, la Vanoni, Fabrizi, Fanfani, Andreotti. La gente si divertiva..”.
2 - Carriera – Brignano si è diplomato nel 1990, al Laboratorio di Esercitazioni Sceniche di Roma diretto da Gigi Proietti, dove si forma come attore comico e cabarettista. Con Proietti parteciperà a molti spettacoli come "A me gli occhi bis" (1994), "Per amore e per diletto" (1995). In tv racconta barzellette nella prima serie di "La sai l'ultima?" su Canale 5, e poi diventerà famoso e amatissimo partecipando per molte stagioni a “Il Maresciallo Rocca”. La vera fama arriva con la serie di RaiUno “Un medico in famiglia” (1998), dove Brignano è Giacinto, il fidanzato disoccupato della colf Cettina. Tanti anche i film di successo di cui è stato protagonista. Da “Finalmente Natale”, alla commedia napoletana di Vincenzo Salemme “Sotto mentite spoglie” o i film di Carlo Vanzina, “Un'estate al mare”, “Un'estate ai Caraibi” e “La vita è una cosa meravigliosa”. Ma anche la commedia con Francesco Pannofino,”Faccio un salto all'Avana”, e gli ultimi film “Volevo un maschio” e “Da grandi”.
3 - Teatro - Nonostante la notorietà al cinema e in tv Enrico ha sempre messo al primo posto il teatro. E i suoi spettacoli da sempre registrano il tutto esaurito. Tra i più belli “Brignano con la O” (2006-2007), “Sono romano ma non è colpa mia (2009 - 2011) “Rugantino” (2010-2014), “Evolushow” ed “Evolushow 2.0”(2014 – 2016) e l'ultimo “Ma… diamoci del tu”, prima dei “7 Re di Roma” al Sistina.
4 - Vita privata - Nel 2008 Enrico sposa la ballerina Bianca Pazzaglia, dalla quale si separa nel 2013. Nel 2014 si fidanza con l'attrice e conduttrice Flora Canto, che ha 17 anni meno di lui, e dalla quale avrà i figli, Martina, nata nel 2017 e Niccolò nel 2021. Brignano si è sposato con Flora il 30 luglio 2022 a Palo Laziale, vicino Ladispoli, con 150 invitati e testimone della sposa è stata Tosca D'Aquino. Della moglie Enrico ha detto: “Dio mi ha dato un’altra possibilità per essere felice, sono fortunato e non smetterò mai di ringraziarlo. Ho capito che era la donna giusta a Bergamo, quando stavamo debuttando con “Tutto suo padre“. E a settembre del 2021, durante il suo spettacolo “Un’ora sola vi vorrei” all’Arena di Verona, Brignano ha chiesto a Flora di sposarlo davanti a tutti.
5 – La famiglia – Enrico è attaccatissimo alla famiglia, adora i figli, e ha pensato a loro scegliendo dove vivere. “Ho comprato una nuova casa, un investimento importante per il futuro, per i miei figli” ha confessato. “Nella precedente le finestre affacciavano sui cassonetti, ora vedo i tetti e il Cupolone. Voglio che i miei figli crescano in una città cui devo molto: la mia ironia, la mia indolenza, il mio sarcasmo”. E per vicina di casa ha una collega cantante e amica eccellente. “Giorgia, è a due appartamenti dal mio. La sento cantare. Ci incontriamo ai bidoni con i sacchetti dell’umido”!.
6 - Il padre - Enrico era profondamente legato a suo padre Antonino, scomparso nel 2011, tanto che dopo le nozze con Flora ha pubblicato su Instagram una lettera a lui dedicata, in cui gli ha raccontato del matrimonio. “Ciao Pà..Io e Flo ci siamo sposati quattordici giorni fa, sì sì un bel matrimonio anche a detta degli altri. Lei bellissima, io avevo il cuore in gola…in tuo onore sono entrato col pulmino Volkswagen che avevi tu, sì per averti più vicino…Ci sei mancato tanto sai..veglia su di noi....”. Del papà Brignano ha più volte raccontato: “mio padre non aveva nulla, è venuto in Italia dalla Tunisia. Partì con una frutteria, fece mille lavoretti per tirare avanti, aveva fatto la terza elementare”. Antonino era di poche parole. “Più che altro emetteva suoni. “Ahò... ehè... e no... che non ce lo sai... embè... e allora!”. Ci metteva a posto così, me e mio fratello Gaspare, che in effetti non siamo mai finiti in questura. “Viè qua che te devo menà, nun me fa core che è peggio”, ci diceva. “Quando guidava, con mamma accanto e noi seduti dietro, senza aria condizionata, con coperte abruzzesi stese sui sedili di finta pelle, se ci azzardavamo a chiedere “siamo arrivati?”, ci mollava subito una cinquina”. “Papà è stato la fonte d’ispirazione dei miei pezzi comici ma anche della mia vita: mi hai insegnato l’onestà, il rigore e il valore del sacrificio e mi spiace non averti detto abbastanza quanto ti volessi bene”.
7 - La mamma – Enrico ha un rapporto di grande amore con la madre Anna che è originaria di Palombaro, paese in provincia di Chieti. Da bambino Enrico lei lo chiamava “papasciutta”, perché era un grande amante della pasta. Ricorda Brignano che una volta: “Mia madre s'è comprata una pelliccia sintetica per venire a vedere uno spettacolo mio e poi m'ha detto:" E mo' che je racconti a questi?"
8 - Comico “rosicone” - Lo confessa lui stesso. Nonostante gli anni di carriera alle spalle ci rimane ancora male se qualcuno non ride ai suoi spettacoli: “A Roma si dice “rosico”, lo ammetto. E quando a teatro vedo qualcuno che non ride, che poi non so perché, ma quelli che non ridono stanno sempre in prima fila, scendo e gli prendo la mano, gli domando se va tutto bene, se c’è qualcosa che non va a casa, se ha mangiato pesante. “Perché nun ridi? Stai male?”.
9 - Proietti – per Enrico è il suo secondo padre e non perde occasione per rendergli omaggio appena può. La prima volta ricorda Brignano, “lo vidi in tv, parlava del suo laboratorio teatrale. A 17 anni, accompagnato da mamma e papà, andai a Trastevere a chiedere informazioni..”. “Quando Gigi entrò, quasi non riuscivo a parlare, ero tesissimo, volevo morire sul posto. Lui impassibile” ricorda Brignano. “Disperato, attaccai con lo sketch dell’annuncio dei treni in partenza, ripetuto in ogni dialetto. Alla fine ridevano tutti. E pure Gigi”.
10 – Curiosità - Il 12 febbraio è il compleanno sia della mamma di Enrico, Anna, sia della moglie Flora, nate lo stesso giorno. Brignano ha dato la voce a Olaf, il simpatico pupazzo di neve del film d’animazione della Disney “Frozen”. Ed ha una passione per le auto classiche. “Papà aveva una frutteria e con il furgone Volkswagen andava tutte le mattine ai mercati generali. Ma il mio amore non è solo per i pulmini Volkswagen: ho anche una Mehari meravigliosa e una Fiat 500 carrozzata spiaggina”, dice l'attore. “Mi piacciono tutte le spiderine piccole, e anche la Renault 4 Frog. Ma l'auto la uso poco. Preferisco usare il carsharing, il taxi, e il treno” Enrico è anche un tifoso sfegatato della Lazio. Ed ha confessato che in “Un Medico in famiglia”, ha faticato davvero ad interpretare un patito della Roma!